domenica 11 marzo 2018

Quando l'amore finisce

Ci sono situazioni, ci sono storie che sembrano non avere una fine, storie che ci accompagnano per anni e anni fino a quando, un bel giorno, ci svegliamo e ci accorgiamo che purtroppo il sogno è finito. Ci svegliamo con la testa piena di pensieri, desideri rinchiusi in una bottiglia non affidata alle agitate acque del mare, speranze che sono ben lungi dal morire, ed ecco che l'incubo comincia e porta con sé le più nere negatività, quelle negatività che alla fine di una lunga storia d'amore sono naturali, ne sono la conseguenza più ovvia. 
Mi sto riferendo a quanti di voi hanno appena subito una delusione amorosa, a quanti di voi - che leggeranno questo post - che stanno affrontando il doloroso momento della separazione. Già...perché è una cosa tremenda, una catastrofe. 

Sembra che il mondo ti caschi addosso e non riesci a reagire perché non hai le forze; magari c'è una bella giornata soleggiata e tu hai l'inverno dentro, tutti si divertono alle tue spalle, tutti vanno avanti con le loro vite e, all'improvviso, tu ti fermi. Non sai più muovere le gambe, non sai dove appoggiarti, non sai cosa fare per superare una tale sofferenza. Sai soltanto piangere. Piangere e ripensare ai ricordi più belli che hai condiviso con lui/lei per renderti poi conto che, forse, era così che doveva andare. 

Ma è una consapevolezza che non porta ad un miglioramento della situazione, anzi; l'effetto è del tutto contrario. Perciò, la musica, il letto e una stanza buia è tutto ciò di cui hai bisogno. E, in quello stesso momento, sai che quel bisogno è tutta una finta per non ammettere che hai ancora bisogno di lui/lei. Lo/La vuoi ancora e, contemporaneamente, ti rendi conto che non si può fare nulla per tornare indietro. E' da sfatare il fatidico mito "non è mai troppo tardi". Ci sono cose che non torneranno più; quando qualcosa si rompe non tornerà sicuramente com'era prima e, seppure riuscirai a rimettere insieme i pezzi, non saranno tutti naturalmente sani, qualcuno sarà ammaccato e ora, di ammaccato, ci sei soltanto tu con i tuoi pensieri negativi, con le tue domande che non hanno risposte e risposte strampalate a domande che, forse, non hanno ragion d'essere. 

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